10 anni di Just Eat in Italia. Nuovo customer care con oltre 200 impiegati.

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Just Eat (www.justeat.it), parte di Just Eat Takeaway.com, leader nel mercato della consegna di cibo a domicilio, celebra il decimo anniversario dall’arrivo in Italia, paese chiave per il Gruppo, e annuncia investimenti e progetti per consolidare la presenza e il valore generato sul territorio con la creazione di nuovi posti di lavoro, l’introduzione del servizio di delivery in nuove città e l’aumento dell’offerta di ristoranti.

Entro fine anno, è prevista l’apertura del customer care interno, che, a regime, conterà oltre 200 addetti a Milano. L’obiettivo è quello di migliorare il servizio complessivo, fornendo una migliore esperienza ai ristoranti partner e ai clienti, aumentando allo stesso tempo il coinvolgimento dei propri dipendenti. Il customer care interno avrà infatti sede nel nuovo ufficio di Milano, De Castillia 23, uno spazio di lavoro moderno e sostenibile che ospiterà gli oltre 400 dipendenti previsti a inizio 2022.

Un progetto che si affianca al consolidamento del modello di delivery proprietaria, con oltre 6000 rider assunti con contratto di lavoro subordinato basato sul CCNL del settore logistica, trasporto merci e spedizioni, e l’apertura degli hub, le sedi logistiche e organizzative dei rider, prevista a inizio 2022.

Il piano per l’Italia prevede, inoltre, l’espansione del business del servizio di delivery nelle città, con l’ingresso in importanti centri come Palermo, entro novembre 2021, insieme all’aumento dell’offerta dei ristoranti, fino al 75% della copertura nazionale.

L’azienda consolida così il percorso iniziato 10 anni fa in Italia, quando ha avviato la propria attività da pioniera del digital food delivery, ospitando 200 ristoranti nel primo anno e registrando 2000 ordini il primo mese. Oggi Just Eat conta oltre 24.000 ristoranti, con una crescita annuale del 50%, in 1.300 comuni italiani, coprendo il 66% della popolazione, in un contesto di mercato dinamico, competitivo e in forte evoluzione.

Il settore digital food delivery nel 2021 registra un +59% raggiungendo il valore di 1.5 miliardi, il più dinamico dell’e-commerce. Dei circa 40 miliardi generati dall’e-commerce, infatti, il food & grocery rappresenta il 10% del totale, per un valore di circa 4 miliardi, in crescita a +38% nel 2021. All’interno di questo comparto, l’alimentare vale circa 3,6 miliardi, di cui il 42% è rappresentato dal digital food delivery, il 37% dal grocery alimentare e il 21% dall’enogastronomia. Già dal 2020, il 100% delle province è stato coperto da almeno un’iniziativa di food delivery, con il 68% della popolazione che nel 2021 ha accesso potenziale al servizio di digital food delivery[2].

Siamo orgogliosi del percorso fatto fino ad oggi e dell’evoluzione che abbiamo avuto, prima come pionieri e ora come leader di questo mercato. Abbiamo iniziato in un appartamento di Milano in 8 persone, oggi siamo oltre 300 e abbiamo assunto 6000 rider, a cui presto si aggiungeranno oltre 200 nuove assunzioni del nuovo customer care che apriremo a Milano”, ha dichiarato Daniele Contini, Country Manager di Just Eat Italia. “Il mercato ha enormi potenzialità. I ristoranti investono maggiormente sulla delivery, le piattaforme facilitano la digitalizzazione del processo, i clienti apprezzano e aumentano la frequenza di utilizzo, ci sono altre potenziali occasioni di consumo come l’asporto, il grocery, la ristorazione in ambito aziendale”, continua Contini. “Il nostro futuro prevede investimenti, percorsi di consolidamento e sviluppo. Oltre a una grande sfida: crescere in modo sostenibile anche dal punto di vista etico, sociale e ambientale”, ha concluso.

10 ANNI DI JUST EAT

Just Eat nasce come piattaforma marketplace, connettendo i ristoranti che hanno il proprio servizio di delivery con i consumatori. Nel 2019 lancia il servizio di delivery proprietaria che offre la possibilità di attivare il servizio anche ai ristoranti che non effettuano consegne in autonomia. A luglio 2020 Just Eat e Takeaway.com annunciano il merge, dando vita al leader globale del digital food delivery e portando a un’evoluzione del business e ad ulteriori investimenti. Il 2021, infatti, è stato un anno di svolta per Just Eat che ha implementato il modello di assunzione per il business del delivery, assumendo oltre 6.000 rider come lavoratori subordinati, inquadrati con il CCNL del settore logistica, trasporto merci e spedizioni, in 23 città italiane.

10 ANNI DI GUSTI E NUOVE CUCINE

23 mila chilometri di pizza, 5 milioni di hamburger, 156 milioni di roll sushi, 16 milioni di palline di gelato, 3 milioni di chili di patatine fritte sono stati consegnati in questi 10 anni da Just Eat. Sono solo alcuni dei numeri che raccontano la storia dei 10 anni di Just Eat in Italia, tra evoluzione dei consumi e sostegno ai ristoratori nel lancio di nuovi format di tendenza. Inizialmente le cucine più popolari erano pizza e kebab, a cui si sono aggiunte negli anni le cucine orientali e da tutte le parti del mondo, fino a raggiungere oggi oltre 90 tipi di cucine diverse disponibili sulla piattaforma. Il primo ristorante attivo su Just Eat nel 2011 è Mozzarella e Dintorni a Milano, che ancora oggi è in piattaforma. Negli anni, oltre a migliaia di ristoranti indipendenti, si sono unite anche le grandi catene, continuando a garantire un’ampia offerta per i consumatori.

 

UN FUTURO SOSTENIBILE

L’obiettivo di raggiungere emissioni zero per le proprie operations entro il 2030, continuando a lavorare sulla green mobility per i rider, combattendo lo spreco di cibo e promuovendo l’utilizzo di pack sostenibili con azioni dedicate ai ristoranti partner sono le priorità di Just Eat per i prossimi anni. Un impegno di lungo termine, con programmi volti a ridurre l’impatto del cibo a domicilio sull’ambiente, che si muove su tre grandi direttive: lotta allo spreco alimentare, riduzione dell’inquinamento atmosferico, e impegno per creare un ambiente di lavoro inclusivo ed equo. A febbraio del 2017 l’azienda ha lanciato Ristorante Solidale, un progetto che mette in contatto chi prepara il cibo con chi ne ha più bisogno, per evitare lo spreco di cibo e aiutare allo stesso tempo le persone in difficoltà. Ad aprile 2020 sono stati lanciati i pack biodegradabili e compostabili e oggi lo shop dedicato al packaging per i ristoranti partner è totalmente plastic free. La green mobility, con l’introduzione negli hub dei mezzi elettrici per i rider, è tra le priorità del 2022. Infine, la scelta a livello globale di assumere tutti i rider con contratti di lavoro dipendente.

 

[1] Dati Osservatorio eCommerce B2c, Politecnico di Milano