Un bel traguardo per l’Azienda che, dopo la fortunata esperienza fatta lo scorso anno a Vinovip al Forte, debutta ora a Cortina D’Ampezzo per l’appuntamento biennale di Civiltà del bere, che riunisce negli anni “dispari” i grandi nomi dell’enologia insieme a produttori emergenti come Poggio Cagnano.
Il 14 e 15 Luglio a Vinovip Cortina – summit enoico giunto ormai alla dodicesima edizione – saranno protagonisti i vini targati DOC Maremma Toscana dell’Azienda che sorge a Manciano a 500 metri sopra il livello del mare, circondata da ulivi e boschi di querce su un blocco compatto di pietra arenaria. Un luogo ricco di biodiversità che viene tutelato grazie all’impiego delle migliori pratiche agronomiche e ambientali. Qui si producono artigianalmente, con grande cura e un pizzico di sperimentazione in vigna e in cantina, vini eleganti che parlano del territorio.
A Vinovip Cortina Poggio Cagnano propone:
Nebula Gialla, Maremma Toscana Vermentino Doc 2018
Lanciato l’anno scorso con l’annata 2017, questo Vermentino in purezza fa centro con il suo bouquet di macchia mediterranea, agrumi e una brillante mineralità. Bocca distinta, fresca e di buona struttura.
Altaripa, Maremma Toscana Doc 2015
Raffinato Sangiovese di alta quota, fiore all’occhiello della Cantina che affina in tonneau di rovere francese per oltre 1 anno. Ampiezza, eleganza tannica e setosità ne sono il risultato.
Arenario, Maremma Toscana Doc 2015
Un Cabernet Sauvignon molto territoriale. Naso imponente e complesso: ribes nero, eucalipto, pepe, caffè. Vibrante grazie ad una trama tannica fine e stratificata, una bella acidità e un finale importante.
La collezione si completa con Selvoso, avvolgente blend di Ciliegiolo e Sangiovese, e Nebula Rosa, delicato rosato da Sangiovese. Dal 2016, tutte le produzioni di vino sono sottoposte a certificazione biologica. La conversione al biologico è stata una diretta conseguenza delle favorevoli condizioni climatiche dovute soprattutto all’altitudine, che garantisce un vento costante secco e fresco. Le piccole dimensioni dell’azienda permettono di intervenire tempestivamente e puntualmente: una gestione agronomica sostenibile e di qualità seguita in prima persona da Alessandro Gobbetti, che assieme al padre Pietro ha trasformato un sogno in realtà iniziando a piantare le vigne su quello che era un podere abbandonato da 30 anni, ed in collaborazione con il giovane enologo Francesco Petacco.