FestivalAglianico, venerdì 27 e sabato 28 a Montemarano.

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L’associazione  PROMONTEMARANO organizza il FestivalAglianico per i giorni 27 e 28 settembre 2019  , come di consueto, nella parte più suggestiva del paese: il centro storico di origine medievale.

La tradizionale kermesse inizierà con la cerimonia di accoglienza ed il convegno di apertura   di venerdì  27 settembre alle ore 17.00 a Palazzo Castello, già dimora del Gran Giambattista Basile nei primi anni del ‘600.

Se il vino è ormai assurto a principale fattore di promozione del territorio irpino, non se ne può  più parlare solo come un prodotto commerciale, sia pure di pregio.

Esso è in grado di  raccontare tutti i profumi e gli umori della terra, e della comunità che la abita.

Il  bere vino, nelle sue variegate declinazioni, è  un atto di conoscenza e di responsabilità: ci introduce nelle viscere socio-culturali-ambientali  di un territorio; però ci impone di riconoscere e rispettare i valori che lo stesso esprime.

Nel  vino si compiono dunque un fenomeno ed un’esperienza estetici.

Si passa – si deve passare –  dal bevitore-consumatore al bevitore-esteta.

L’Aglianico di Montemarano (areale del Taurasi ) non solo si giova delle speciali caratteristiche  di ubicazione, esposizione, conformazione chimico-fisica dei vigneti e della terra su cui questi ultimi sorgono; ma fa tutt’uno con la Tarantella Montemaranese, tipica espressione dell’ingenium creativo-musicale della montemaranesità che rimanda all’autentico e inquietante spirito dionisiaco e ad una innata teatralità.

La dichiarata finalità della ProMontemarano   è quella di avviare un vero e proprio riconoscimento identitario (sotto il profilo estetico e culturale) del territorio montemaranese come parte integrante dell’Irpinia , soprattutto della Media Valle del Calore, al fine di proporsi ambiziosamente come modello del ‘buon vivere’, più che di mero e improbabile attrattore turistico.

La manifestazione si innesta nel progetto culturale della ProMontemarano fondato   sulla ‘Restanza’, concetto coniato dall’antropologo Vito Teti,  volto a evidenziare il coraggio e la tenacia di chi resta,  di chi ritorna o viene per restare, di importanza almeno pari a rispetto a quelli di  chi se ne va ( l’erranza). Tale idea di fondo ispira da diversi anni le iniziative della Promontemarano e si è materializzata, soprattutto e ad esempio, nella nascita di moltissime aziende vitivinicole gestite da giovani che – appunto – hanno deciso di restare.   Montemarano gode infatti dell’intensa e apprezzata attività di circa 15 esercizi di ristorazione, dal grande ristorante per cerimonie all’agriturismo e alla locanda di eccellenza.

Il saper fare e bere vino si integra perfettamente con il saper cucinare e il saper mangiare; ma è espressione  del potere seduttivo di Dioniso, gioiosamente ritmato e diffuso dall’autoctona tarantella (la Montemaranese, appunto).

Se poi si pensa che il Santo Patrono San Giovanni, ordinato Vescovo di Montemarano da Gregorio VII e Montemaranese d.o.c.g. ,  è diventato santo per aver trasformato l’acqua in vino…..……: il famoso connubio Sacro e Profano è servito !

Perciò,  al vino di Montemarano non ci si accosta con la tecnica raffinata ma limitata – oseremmo dire, anestetica – della semplice degustazione, spesso incanalata verso un cerimoniale troppo tecnico.

Occorrono invece quella spregiudicatezza   e quel coraggio  esaltati  da Baudelaire nei famosi versi di Le Vin: accettare la sfida con il vino, e con l’aglianico di Montemarano in particolare, presuppone un animo sfrontatamente giovane !

La quasi quarantennale Festa del Vino montemaranese ambisce ad  essere dunque un inno alla Gioventù, ed alla sua ingenua  capacità estetica.

Senza offesa per  il prezioso lavoro dei  tanti operatori del settore, a Montemarano mal si tollera e meno si usa praticare  la degustazione !

Quel prefisso  de-  ci fa pensare ad  una sottrazione, ad  una mancanza.

Invece, l’Aglianico di Montemarano è pienezza, è luminosità, è seduzione !

Ci sarà anche il tempo (ovviamente, non molto)  per discutere di questi temi con esperti, rappresentanti delle Istituzioni, professionisti del settore, scrittori, giornalisti ( Aldo de Francesco, Paul Balke,  Oreste La Stella, Nicola Di Iorio, Stefano Di Marzo,  Lorenzo Filomena, Ettore Novellino,  Fosca Tortorelli, Francesco Todisco, Angelo Maglio, Ciro Picariello e tanti altri).

Ma quel conta è non resistere all’enoico furore !