Nella maratona di ricorrenze in calendario dal primo dicembre all’Epifania, cresce ancora il consumo di vini spumeggianti con gli italiani che berranno qualche bottiglia in più (+3,3%) rispetto alle festività del 2018-2019. Una media di poco più di 2,5 milioni di spumanti al giorno. Per la sola serata di fine anno voleranno 44-48 milioni di tappi ma sono elevati anche i consumi di bollicine per i giorni di Natale e dell’Epifania. Sono queste le previsioni dei consumi di fine anno di Ovse-Ceves, sulla base di dati raccolti dagli operatori economici sul mercato e secondo una fotografia dei consumi negli ultimi 28 anni. Per ogni festa c’è uno stile del bere bollicine: tradizione per Natale con più vini dolci e dry, per l’Epifania si brinda con i Rosè, anche se ancora molto pochi rispetto ad altri paesi mentre la festa di fine anno sarà con più vini secchi e brut.
”In totale – stima l’economista Giampietro Comolli, presidente dell’Osservatorio Economico fondato nel 1991 – circa 77 milioni le bottiglie made in Italy stappate per un valore alla produzione di circa 280 milioni di euro a fronte di una spesa degli italiani di 630 milioni di euro. Mentre saranno solo 3,7-3,9 milioni le bottiglie straniere, stappate soprattutto in ristoranti delle metropoli e in veglioni di locali notturni e in località di vacanza, per una spesa al consumo di altri 240 milioni. In crescita le bottiglie stappate di Champagne. Oltre 870 milioni di euro verranno spesi in bollicine per le festività 2019-2020. Rispetto all’anno precedente Ovse rileva una crescita dei consumi nazionali del 3,3% (2,4 milioni di bottiglie in più), ed è il secondo anno consecutivo, dopo un lustro ad andamento piatto.