Sono 5.333 le specialità alimentari tradizionali presenti sul territorio nazionale nel 2021 in Italia salvaei dalla pandemia grazie agli agricoltori per sostenere la rinascita del Paese.
E’ quanto emerge dal nuovo censimento delle specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, presentato dalla Coldiretti al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Villa Miani a Roma.
La Campania si piazza in testa alla classifica delle regioni con più specialità tipiche, 569, davanti a Toscana (463) e Lazio (438).
“Il primato della Campania – commenta Gennarino Masiello, presidente regionale di Coldiretti e vicepresidente nazionale – conferma ancora una volta che la nostra terra è un concentrato straordinario di cultura del cibo, un sapere millenario che si è sedimentato grazie alle influenze e alle eredità dei tanti popoli che l’hanno attraversata e vissuta. Dai Greci ai Romani, dai Longobardi ai Normanni, dagli Spagnoli ai Francesi, ogni contaminazione ha lasciato il segno in uno o più specialità alimentari, costruendo quel patrimonio immenso che arricchisce la Dieta Mediterranea e che non a caso è stato riconosciuto patrimonio Unesco proprio da uno studio condotto nel Cilento. L’ultimo riconoscimento Unesco è stato quello all’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani, a conferma della grandezza della cultura del cibo in Campania”. (ANSA).