Tenuta Vitalonga è un’azienda agricola a conduzione biologica certificata che costituisce il progetto in progress della famiglia Maravalle, proprietaria da quattro generazioni. Si trova nei pressi del suggestivo borgo medievale di Ficulle, e a pochi chilometri da Orvieto, tra boschi di querce secolari e vigneti.
Si estende complessivamente per circa 80 ettari sulla sommità e lungo i crinali di colline alte dai 350 ai 450 metri slm, in un’area che nel lontano Pliocene era coperta, almeno in parte, dal mare. Ne sono testimonianza i tantissimi fossili che è possibile ancora oggi rinvenire già a livello superficiale nelle aree vitate situate più a valle, sui 350 metri slm. Qui, su terreni sabbiosi e argillosi, sciolti e drenati crescono le uve rosse caratterizzate da esiti più freschi e sottili che danno vita all’Elcione, etichetta d’ingresso dell’azienda nella versione rossa o rosé e in parte al Montenibbio. Le analisi geologiche hanno evidenziato infatti una certa diversità di impasto man mano che si sale in altezza, e sulla sommità della collina, a 450 metri slm, la maggiore componente argillosa regala la struttura necessaria per i vini rossi da invecchiamento che rappresentano il top di gamma di Tenuta Vitalonga: Terra di Confine, Phiculle e il Maravalle Franciosini 1897, il vino dei capostipiti. Estati calde di giorno e fresche la sera, brezze costanti, l’esposizione ottimale aiutano il lavoro quotidiano in vigna, condotta in regime biologico e con interventi ridotti al minimo indispensabile, con rese tenute volutamente basse. La grande attenzione alla gestione dell’apparato fogliare garantisce le migliori condizioni per la maturazione delle uve.
I vini
A Vitalonga si coltivano le varietà a bacca rossa autoctone e naturalizzate: Merlot, Cabernet Sauvignon e Franc tra gli internazionali, oltre al Sangiovese e al Montepulciano. Oggi sono sei le etichette prodotte, che riflettono il territorio anche nel nome.
Elcione, Umbria IGT rosso. Si chiama come l’enorme quercia che guarda il vigneto, dal nome che la tradizione locale dà al leccio, cioè ‘elcio’. Blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Sangiovese, che riposa 6 mesi in botti di rovere e si esprime con una beva piacevole e minerale.
Vitalonga Rosé. Umbria IGT. Blend di Merlot e Cabernet Sauvignon dallo stesso vigneto dell’Elcione, ricco di fossili un rosato elegante e fresco.
Montenibbio, Umbria IGT rosso. Dal nome del monte più alto di Ficulle, e da un vigneto a 400metri slm ricco di fossili un elegante blend di merlot e sangiovese, elevato in botti di rovere per 9 mesi.
Terra di confine. Umbria IGT rosso. Il confine è geografico tra l’Umbria e la Toscana, geologico per le diverse composizioni dei terreni e storico, per le diverse tradizioni di queste terre. Tra cui il governo alla toscana, che rivive in questo vino con l’appassimento del Merlot, qui in blend con il Montepulciano.
Phiculle, Umbria IGT rosso. PHI come il simbolo dell’infinito nella progressione di Fibonacci, PHI come Ficulle a ribadire l’appartenenza della famiglia Maravalle al questo territorio. Da uve Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, riposa 15 mesi in barrique di rovere per acquisire le caratteristiche tipiche di eleganza, corpo e profondità.
Vitalonga Chardonnay, Umbria IGT bianco. E’ prodotto con uve chardonnay coltivate nei vigneti circostanti la Tenuta. Una varietà che in questo territorio caratterizzato da un suolo derivante da sedimenti fossili con infiltrazioni d’argilla esprime una spiccata mineralità ed eleganza.
Il sistema di allevamento in azienda è a cordone speronato, salvo un piccolo terreno in cui il Sangiovese grosso segue l’antica pratica della vite maritata, iniziata su queste terre dagli Etruschi. Fa parte di un più ampio progetto di recupero a scopo di studio e didattico cui la famiglia Maravalle tiene particolarmente: gli Horti.
Gli Horti
Seguono le regole codificate da Varrone (II sec. a.C.) e riprese in tutti i monasteri benedettini i giardini coltivati ad orto (horti), frutteti (pomaria), alberate (viridaria) ed erbari (erbaria). Non per mero esercizio di stile, ma per riportare alla memoria il patrimonio floristico antecedente alla scoperta dell’America e all’introduzione di specie botaniche fino ad allora inesistenti; nonché per studiarne l’interazione con suolo e clima, e preservare tante specie autoctone dall’estinzione. Un’opera didattica in via di realizzazione, che si inserisce nel lavoro quotidiano di Tenuta Vitalonga per sostenere concretamente la biodiversità necessaria a preservare l’equilibrio ambientale.
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