Scognamiglio (Unci Agroalimentare): pronti al confronto con il ministro Lollobrigida su priorità ed emergenze del settore nelle aree interne.

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“Agricoltura, filiera alimentare ed enogastronomia sono i settori che rappresentano l’eccellenza delle produzioni italiane e sui quali imprese e lavoratori si aspettano un’adeguata attenzione del governo nazionale, per arginare la crisi e rilanciare le attività, in Campania, con particolare riguardo alle aree interne, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci Agroalimentare.

“Completato l’iter di formazione del nuovo esecutivo, guidato da Meloni – ha proseguito il numero uno dell’associazione di categoria del mondo cooperativistico -, in tutte le sue articolazioni, intendiamo formulare i nostri auguri di buon lavoro in particolare al ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali,  Francesco Lollobrigida, ai sottosegretari di Stato, Luigi D’Eramo e Patrizio Giacomo La Pietra.

ll sistema agroalimentare, complessivamente inteso, si conferma settore chiave della nostra economia, in tutte le sue componenti raggiungendo un peso del 15% del PIL del Paese, come media stabile degli ultimi anni. Nonostante le difficoltà strutturali preesistenti, la pandemia e le ricadute negative del conflitto in Ucraina, il caroenergia, l’aumento dei costi del gasolio e la crescita dell’inflazione, gli operatori, le cooperative e le aziende del comparto sono riuscite, con grandi sacrifici, ad evitare il peggio, benchè le continue congiunture sfavorevoli stiano rendendo sempre più difficile andare avanti, soprattutto per le piccole attività.

Il sistema agroalimentare, però, in tutti i suoi segmenti, in questi anni è riuscito a cogliere, almeno in parte, diverse sfide per l’ammodernamento delle produzioni e la sostenibilità delle stesse, soprattutto in termini ambientali e di attenzione nei confronti dei consumatori, con importanti ricadute per i territori, le comunità locali e l’intero sistema-Paese, collocando l’Italia in una posizione di primo piano, nel contesto europeo e mondiale, rispetto ad alcuni obiettivi significativi, quale ad esempio l’ampliamento delle aree coltivate con tecniche e metodi biologici. Molto ancora però c’è da fare, su diversi fronti per ammodernare e consolidare una diversificata realtà, di lunga tradizione, soprattutto in uno scenario complesso ed in continua evoluzione, come l’attuale mercato globale”.

“Ma in questa fase delicata – conclude Scognamiglio – la priorità è affrontare le criticità del settore, determinate dal quadro generale, che rendono sempre più complicate le prospettive e la sopravvivenza di numerose imprese ed il mantenimento dei livelli occupazionali. Da parte nostra, come sempre, siamo pronti ad un confronto, nel rispetto dei ruoli, per rappresentare istanze e problemi del settore, contribuendo all’individuazione di misure concrete ed urgenti, che diano risposte alle difficoltà contingenti, e di interventi di medio e lungo termine, che guardino con lucidità al futuro, puntando ed investendo sullo sviluppo dell’agroalimentare e sulla qualità delle produzioni”.