San Marzano Dop: ancora presto per parlare di rese, ma la qualità sarà altissima

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È ancora presto per parlare di rese, ma la qualità del Pomodoro San Marzano quest’anno sarà altissima.  Queste le considerazioni dell’evento di lancio della stagione 2024 di Nolano, ad Acerra, presso le Sorgenti del Riullo dell’antica Suessula, dove sono intervenuti, tra gli altri, la ricercatrice Patrizia Spigno (Arca 2010) e il giornalista gastronomico Tommaso Esposito (Gambero Rosso) entrambi esperti di San Marzano.

Una qualità altissima dunque, che migliora negli anni, mentre è disattesa l’aspettativa di un significativo aumento degli ettari coltivati nell’areale di coltivazione del “San Marzano”. Infatti, alla media annua di 340 ettari, se ne sono aggiunti solo una ventina. Complici di questa mancata espansione il cambiamento climatico, che genera maggiori costi, tra cui, l’irrigazione e i trattamenti sanitari, ma, soprattutto, una remunerazione al limite della sostenibilità economica degli agricoltori (il 2023 il ricavo è stato di 66 cent. di € al kilo). Per fare un termine di paragone, la superficie utilizzata per la coltivazione del pomodoro San Marzano è lontana anni luce da quella degli anni 80, infatti, l’area di potenziale coltivazione del San Marzano si estende su oltre 16.000 ettari toccando, anche se parzialmente, 41 comuni, mentre la superficie coltivata attualmente è di circa 370 ettari.

L’azienda Nolano nasce da una storia di impegno e passione per la coltivazione del pomodoro San Marzano da tre generazioni. L’ultima generazione è quella di ritorno, giovani ragazzi che hanno studiato fuori che tornano a casa per innovare e per valorizzare il prodotto che i nonni curano da oltre 60 anni, in un contesto un po’ diverso. Dato le sue caratteristiche impareggiabili, il San Marzano è il pomodoro più imitato al mondo.  “Proteggere l’autenticità e, allo stesso tempo, valorizzare il San Marzano è essenziale per mantenere la sua qualità, la reputazione e il valore economico per i produttori locali” – Commenta – Claudio Esposito, Direttore Commerciale di Nolano, e aggiunge: “. E aggiunge: “Posizionare un prodotto di alta qualità è una sfida impegnativa e faticosa per le nuove imprese che entrano in un mercato maturo ed affollato, purtroppo, anche da molte imitazioni. Siamo convinti che scegliere l’innovazione della tracciabilità digitale del San Marzano in blockchain sia una leva strategica per il giusto posizionamento delle nostre eccellenze.”
Proprio per questi motivi Nolano sceglie Authentico, azienda leader nella certificazione digitale di filiera in blockchain, per tracciare le sue conserve dal campo alla tavola. Una scelta di totale trasparenza nei confronti dei partner e dei consumatori. Infatti, grazie alla scansione del QR code impressa su barattoli e lattine è possibile scoprire la vera origine di ogni lotto di pomodoro, addirittura geolocalizzando i campi dove sono stati coltivati, il tutto tradotto in automatico grazie ad un modulo di intelligenza artificiale, in 88 lingue. A tal proposito Giuseppe Coletti, CEO e co-founder di Authentico: “Nolano rappresenta l’esempio di quella gioventù sana e virtuosa, che va a studiare a nord e all’estero ma poi decide di rientrare per subentrare nella conduzione di azienda agricole familiari, trasformandole in imprese moderne e mettendo in atto azioni concrete che valorizzano le colture e che innovano per accedere a nuovi canali di vendita italiani e, soprattutto, esteri.”

Delle due le varietà ammesse dal disciplinare DOP, Nolano ha scelto di coltivare esclusivamente il Kyros, la varietà più recente, più resistente ad alcune malattie ed apprezzata da molti per le qualità gustative e per la solida struttura. Controllano una superficie di 70 ettari coltivata a San Marzano, di cui 30 a gestione diretta.  Nel 2020 Nolano diventa un’azienda Biologica. Lo fa tornando alla coltivazione tradizionale, alla cura maniacale in ogni fase della produzione, prestando cura e attenzione per ogni singola piantina. E attenendosi con scrupolo a tutti i protocolli Bio, i quali potranno essere verificati autonomamente da ogni consumatore grazie alla totale trasparenza offerta dalla certificazione digitale della tracciabilità di filiera in blockchain.