L’irpino Antonio Capone è il Miglior Agronomo d’Italia 2020. Il titolo è stato attribuito dall’associazione presieduta da Davide Gangi, Vinoway Italia. La cerimonia di assegnazione del riconoscimento si svolgerà il prossimo 10 ottobre in occasione di Vinoway Wine Selection 2021. Antonio Capone vanta un pedigree formativo e professionale di assoluto rispetto. Diploma di Perito Agrario nel 1992 presso il glorioso e antico Istituto Agrario “F. De Sanctis” di Avellino e laurea in Scienze Agrarie, con indirizzo Tecnico Economico, presso l’Università Federico II di Napoli. Nell’ottobre del 1999 inizia il percorso di collaborazione professionale con l’Azienda Mastroberardino S.p.a., lavorando tra cantina e laboratorio, sotto la guida esperta e professionale di autentiche colonne della vitivinicoltura nazionale come Antonio e Piero Mastroberardino.
L’Azienda Mastroberardino S.p.a., una delle aziende vitivinicole più importanti e più antiche del patrimonio imprenditoriale del Mezzogiorno e di quello, più in generale, italiano che ad oggi riesce ad esprimere la qualità dei propri prodotti anche attraverso la valorizzazione dei professionisti presenti in azienda, è diventata unitamente all’azienda di famiglia la palestra del continuo impegno professionale di Antonio Capone, tale da fargli ricoprire, attualmente, anche l’incarico di vice presidente dell’ODAF di Avellino.
Inoltre, segue dal punto di vista tecnico, gestionale, l’azienda viticola e corilicola di famiglia.
“Non nascondo – dichiara Capone – di essere orgoglioso e lusingato per questo riconoscimento per il quale ringrazio Vinoway Italia che giunge a coronamento di tanto lavoro e sacrificio. Sono contento anche perché il premio serve a valorizzare il ruolo di una professione come quello di agronomo che nel mondo complesso,difficile e delicato come quello vitivinicolo spesso viene fin troppo marginalizzata a vantaggio di altre figure professionali. Il riconoscimento – prosegue Capone – credo sia utile anche per conferire all’Irpinia una ulteriore occasione di conoscenza e popolarità. L’Irpinia è antica terra di vini e oggi può vantare, in una terra difficile tale da poterla definire eroica, grandi produzioni di assoluta qualità con le sue tre docg. Ma è ancora lunga la strada che la vitivinicoltura irpina deve compiere. Mi auguro che gli Irpini sappiano conservare al meglio il patrimonio ambientale e paesaggistico che padri hanno consegnato alle generazioni successive. Alcune scelte che vanno maturando in Irpinia sono preoccupanti. Voglio sperare – conclude Capone – che aumenti sempre di più la sensibilità, la cura e l’attenzione per il proprio territorio anche attraverso politiche agrarie non invasive ed impattanti ma rispettose dell’ambiente e di coloro che ci vivono”.