Anche quest’anno tornano i TheFork Awards, l’evento di riferimento per la ristorazione italiana in cui i più grandi Chef d’Italia premiano, insieme agli utenti e al pubblico di TheFork, le nuove aperture e nuove gestioni che hanno rappresentato al meglio il Made in Italy gastronomico nel 2023. La premiazione, ideata dall’app leader nelle prenotazioni online TheFork, in collaborazione con Identità Golose, primo congresso italiano di cucina e pasticceria d’autore, si terrà il prossimo 24 ottobre presso l’elegante Palazzo Mezzanotte, a Milano.
In attesa di scoprire quali saranno i ristoranti nominati, e svelare curiosità della 5° edizione, un nuovo podcast realizzato da t-Rek – Produzioni Audio e disponibile su tutte le principali piattaforme come Spotify, Amazon Music, Apple Podcast e Spreaker, ripercorre le storie dei vincitori del People’s Choice Award, ovvero i ristoranti più votati dagli utenti di TheFork nelle edizioni precedenti.
Tutto inizia nel 2018 con la prima edizione degli Awards, nati non come una competizione, ma come un inedito progetto di scouting ideato con l’intento di valorizzare la dinamicità della ristorazione italiana. L’Antica Osteria il Ronchettino viene suggerito da Andrea Ribaldone e conquista la giuria composta da 70 Top Chef: inserita in un contesto di origine seicentesca alla periferia sud di Milano, Il Ronchettino è un ristorante con una marcia in più, guidato dallo chef Federico Sisti, solido cuoco di origine romagnola, che ha saputo dare nuovo impulso a un’insegna che propone autentica cucina tradizionale milanese (dal risotto con l’oss büs, ai rustin negàa, ai mondeghili), ma anche una carta con proposte dal gusto contemporaneo.
Protagonista della seconda edizione del 2019 è un altro ristorante milanese, L’Alchimia. Alberto Tasinato, patron della struttura, lo descrive come un locale diverso da un bistrot e da qualsiasi altro indirizzo gourmet presente nello scenario meneghino. Un’accoglienza confortevole, un servizio molto presente e curato, in un ambiente dall’atmosfera rilassata, easy, familiare. La cucina è guidata dallo chef Davide Puleio che punta a una creatività comprensibile a tutti, ma al tempo stesso intrigante e contemporanea. L’Alchimia è stata proposto dagli Chef Andrea Berton e Antonino Cannavacciuolo e rientra nella tendenza del mettere al centro un nuovo concetto di convivialità. Non a caso, proprio nel 2019 questo ristorante ha ricevuto la sua prima Stella Michelin.
Dopo una pausa dovuta al periodo di chiusure e cessazioni che ha caratterizzato il 2020, nel 2021 si assiste ad un’inversione di tendenza: il ristorante che si aggiudica gli awards di quest’anno è Opera, un’insegna di Torino che si definisce un inno all’operatività fatta di ingegno e spirito creativo. Suggerito dagli chef Matteo Baronetto e Michelangelo Mammoliti, la cucina ad Opera è affidata allo chef Stefano Sforza, cuoco attento ai gusti e alle considerazioni dei suoi clienti. A seguito della vittoria, il locale ha visto aumentare notevolmente la propria notorietà, nonostante la recentissima apertura avvenuta nel 2019.
Last but not least, nel 2022, sul palco dei TheFork Awards sale Davide Puleio col suo ristorante Pulejo a Roma, forte della recente assegnazione di una Stella Michelin. Ironia della sorte, lui era lo stesso cuoco di Alchimia Milano, insegna vincitrice dell’edizione del 2019, segno di continuità, di ecletticità di chi partecipa a questa gara. Per lui, elemento determinante della vittoria l’attenzione che il team pone sul cliente.
Per tutti, TheFork Awards si è dimostrata un’esperienza unica nel suo genere, per molti inaspettata, ma che ha portato con sé gioia e soddisfazione, senza dimenticare una buona dose di visibilità e autorevolezza.
Anche quest’anno una grande giuria composta da 54 top chef, tra cui Moreno Cedroni, Enrico e Roberto Cerea, Carlo Cracco, Antonia Klugmann, Niko Romito, Isabella Potì, Giancarlo Perbellini, Claudio Sadler e Antonino Cannavacciuolo – solo per fare qualche nome – selezioneranno le più interessanti e promettenti nuove aperture e nuove gestioni del 2023. Quali saranno le nuove insegne che ridefiniscono la cucina italiana?