Caritas Ambrosiana: eccedenze alimentari triplicate, consegnate 53 tonnellate di alimenti ai bisognosi.

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Rispetto al 2019 sono più che triplicate le eccedenze alimentari donate alla Caritas Ambrosiana dagli operatori dell’Ortomercato di Milano. Con la chiusura dei ristoranti e dei bar, in seguito ai lockdown e poi alla riduzione degli orari quando è stato introdotto il sistema delle zone, frutta e verdura sono rimaste sui baconi dei grossisti.

Questa quantità di cibo (oltre 53 tonnellate) sarebbe stata smaltita come rifiuto; invece, spiega l’ultimo report elaborato dall’area Povertà alimentare di Caritas Ambrosiana, “è stata reimmessa nel circuito della solidarietà grazie alla collaborazione con le aziende e al sistema di recupero, che proprio negli ultimi mesi è stato implementato da Caritas Ambrosiana. Una parte delle verdure salvata dallo spreco è stata tagliata, congelata e ridistribuita alle persone in difficoltà attraverso i 10 empori della solidarietà presenti nel territorio della Diocesi, dove si può fare la spesa gratuitamente, pagando con una tessera a punti. Un’altra parte è stata cucinata e servita agli ospiti del Refettorio Ambrosiano, la mensa solidale di piazza Greco, che ogni sera offre la cena a 90 senza tetto”.

A fronte ad una richiesta di aiuti alimentari più che raddoppiata rispetto al periodo pre-Covid (+121%) – spiega il report , si è assistito anche ad un aumento del cibo offerto alla Caritas. L’incremento più significativo (+365%) è avvenuto proprio dalle eccedenze alimentari prodotti che non vengono venduti e per varie ragioni non possono essere rimessi in commercio. Meno significativo l’aumento delle donazioni di alimenti da parte di cittadini e aziende produttrici. In questo caso l’aumento è stato del 10%. Tuttavia, poiché la maggioranza del cibo distribuito proviene proprio da questi canali, l’impatto in termini assoluti è stato molto importante, permettendo a Caritas Ambrosiana di ridistribuire ben 805 tonnellate, vale a dire il 68% delle 1100 tonnellate complessive consegnate alle persone in difficoltà.

“L’incremento delle eccedenze è un sintomo della crisi economica. Ma, proprio, il rafforzamento della filiera attraverso la quale raccogliamo e trasformiamo il cibo che sarebbe stato buttato, ha consentito di evitare che fossero gettati generi alimentari proprio mentre c’era gente che non ne aveva abbastanza. Un vecchio paradosso che in tempi di crisi sociale come quella che stiamo vivendo è ancora più stridente. La nostra intenzione è quella di implementare proprio il sistema di recupero delle eccedenze per una duplice ragione. Rendere il sistema di aiuti sempre più economicamente sostenibile. E contribuire a ridurre lo scandalo dello spreco, come lo chiama papa Francesco”, osserva il direttore Luciano Gualzetti.
Per far fonte alle domande crescente di generi alimentari, oltre a potenziare il sistema di recupero delle eccedenze e di raccolta di donazioni, Caritas Ambrosiana intende rafforzare la rete di distribuzione, puntando in particolare proprio sugli Empori della Solidarietà, un sistema di distribuzione di aiuti che salvaguarda la dignità della persona. Entro l’anno sono in programma 5 inaugurazioni: a Settimo Milanese, Pioltello, Lecco, Ponte Lambro e Baranzate, che porteranno così a 15 il numero totale di questi centri.

In particolare l’aperura di Settimo Milanese permetterà di chiudere il cerchio attorno alla periferia di Milano, coprendo anche i quartieri periferici ad ovest della metropoli sino ad ora sprovvisti di questo servizio che durante la crisi sociale innescata dalla pandemia si sta rivelando una fondamentale rete di protezione.(MiaNews)