L’antica città romana di Sinuessa, fondata nel 296 a.C. e sprofondata sotto il livello del mare intorno al IX secolo d.C., è stata palcoscenico di un evento singolare.
Per la prima volta una partita di bottiglie di liquore è stata posizionata sul fondo del mare allo scopo di studiare gli effetti che l’immersione marina determina sull’affinamento dei distillati. Promotrice dell’iniziativa, fa sapere una nota, è stata l’Antica Distilleria Petrone, azienda storica del litorale domitio. Il liquore prescelto per questo esperimento è stato l’Elixir Falernum, a base di frutti di bosco e brandy invecchiato 3 anni, il cui nome si ispira al celebre vino apprezzato in epoca romana che veniva prodotto nell’Ager Falernus e proprio dal porto di Sinuessa raggiungeva via mare l’intero Impero.
Il particolare microclima che si viene a generare sui fondali marini, spiegano i promotori dell’evento, “sembra creare condizioni ottimali per la maturazione dei liquori, così come già avviene per i vini, grazie a diversi fattori: temperatura costante, assenza totale di luce e di ossigeno, movimento delle correnti e delle onde che cullano le bottiglie e completo riparo dalle fasi lunari.
La cassa contenente le bottiglie di Falernum resterà in mare per 5 mesi prima di essere riportata in superficie”. Per le valutazioni scientifiche la Distilleria si avvarrà della collaborazione dell’Associazione Arma Aeronautica-Sezione di Caserta.
Dall’8 luglio è aperta l’asta su eBay per aggiudicarsi le 360 bottiglie di liquore “sottomarino”. Parte del ricavato della vendita, che durerà fino al 7 dicembre, sarà devoluto in beneficenza per realizzare attività sociali sul territorio.
(ANSA).