I migliori vini italiani 2020, Maroni schiera 140 cantine

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Compie 21 anni “I migliori vini italiani 2020”, l’appuntamento di degustazione sensoriale promosso da Luca Maroni in occasione della presentazione a Roma del suo Annuario. E con la maggiore età la kermesse consolida i numeri delle aziende vitivinicole partecipanti e delle etichette ai banchi d’assaggio dal 13 al 16 febbraio al Salone Delle Fontane a Roma-Eur con 10.000 presenze attese nella quattro giorni all’insegna di Bacco.

Giovedì sera cerimonia di premiazione delle eccellenze del vigneto Italia tra cui la veneta Carpenè Malvolti che riceverà il riconoscimento al Cartizze quale “Migliore Prosecco dell’anno”. Da venerdì a domenica apertura al pubblico della manifestazione che, secondo il metodo di degustazione Maroni, vuole dimostrare come sia intuitivo e alla portata di tutti guardare, sentire, odorare e assaggiare il vino nella sua visione più contemporanea. In particolare quest’anno il tema è la riscoperta delle erbe aromatiche e del loro celarsi nel vino.

Facendo il punto sulla vendemmia e sullo stato di salute dell’Italia enoica Maroni sottolinea che il nuovo Annuario ha evidenziato che “il comparto vinicolo in Italia è in grande forma”. Tra gli altri protagonisti dei laboratori condotti da Francesca Maroni, sorella dell’autore dell’Annuario e Ceo dell’azienda, è atteso Franco Franciosi, chef patron di Mammaròssa che ha dato vita a “Quote”, progetto di catalogazione dei prodotti abruzzesi in base all’altitudine, dal mare alle vette degli Appennini. Animeranno inoltre la manifestazione le performance musicali curate della Francigena in Jazz e Swing. Il gruppo”Viglione, Creni, Gattone” accompagnerà la serata di venerdì 14 febbraio con un repertorio di jazz e brani della tradizione manouche, nello stile di Django Reinhardt, trasportando i presenti dall’atmosfera jazzistica americana a quella charmant della Parigi anni ’30 e ’40. Domenica 16 febbraio si esibiranno i “The Swing Barriques”.che proporranno repertori di Ellington, Porter, Gershwin, facendo vivere il brio degli anni 1920/1940. I principali protagonisti saranno comunque sempre i produttori vitivinicoli che racconteranno le loro etichette: “Ho seguito con costanza tanti produttori – conclude Luca Maroni -e sono stato felice di vedere che molti hanno compiuto grandi investimenti e studi per produrre vini sempre migliori”.