A Napoli iniziano ad annunciarsi i drastici effetti economici, derivanti dalle nuove restrizioni anti covid-19, imposte dal Governo e dalla Regione Campania.
L’Antica Rosticceria Vestuto, situata in piazza Gian Battista Vico 46, ha scritto una lettera aperta ai giornali per chiedere un supporto e al governo per sollecitare interventi chiari e concreti, e che non penalizzino ulteriormente il settore della ristorazione.
“Ore 18:00. I nostri tavoli sono recintati: un filo rosso separa la zona “cassa” dalla “zona rossa”.
Si perché nei nostri locali, dopo le 18.00, c’è una zona rossa e non è più consentito far accomodare i clienti.
“Solo asporto fino alle 22.30 e consegne a domicilio fino alle 23.00”. Quanti i clienti che vediamo andar via: “Volevo mangiare qualcosa a volo, non portarla a casa”.
Ed ogni sera dopo le 18.00 c’è sempre più buio, più silenzio, per strada c’è sempre meno gente quindi meno clienti e quasi nessun guadagno…C’è soltanto tanta paura!
Cos’era il lockdown? Non ne avevamo idea ma l’abbiamo rispettato, forti delle promesse di aiuti economici da parte dello stato. Promesse mai mantenute.
Cos’è stato realmente il lockdown? In una parola “perdita”. Ed è stato difficile ripartire.
Cosa sarebbe un nuovo lockdown? LA FINE. E noi non vogliamo che finisca… noi vogliamo lavorare, perché il lavoro è un diritto e perché il lavoro è vita.
La nostra rosticceria vanta più di 50 anni di attività e non può, non deve finire. I nostri occhi preoccupati si specchiano in quelli speranzosi del nostro staff. Preoccupazione e speranza sono i sentimenti che animano queste giornate. Giornate folli, in bilico, da incubo…svegliateci, ridateci la vita.”