Il vino dei Pigafetta diventa nobile. In Africa scoprono il vino veneto.

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L’azienda vinicola La Rota della famiglia Pigafetta entra in Vini Nobili d’Italia

Vini Nobili d’Italia www.vininobiliditalia.it è stato recentemente definito “il club vinicolo più esclusivo d’Italia” dal magazine internazionale Forbes.

Sorto da una idea del barone Ivan Drogo Inglese, presidente di Assocastelli e Assopatrimonio, è attualmente presieduto da Vittorio Invernizzi già patron del gruppo beverage Lurisia ceduto al colosso Coca Cola.

L’azienda vinicola è stata fondata negli anni ’60 dal cavalier Antonio Pigafetta e dal fratello Luigi a Cinto Caomaggiore nei pressi di Venezia.

Oggi è guidata dai fratelli Michele e Sergio Pigafetta.

I vigneti si estendono complessivamente per 40 ettari e la produzione è intorno alle 20 mila bottiglie all’anno.

I Pigafetta sono i discendenti di quel Antonio Pigafetta vissuto nel ‘500 che affiancò il navigatore portoghese Ferdinando Magellano nelle sue esplorazioni fino alla sua morte, avvenuta nelle attuali Filippine.

Il nome dell’azienda, la Rota, deriva dal toponimo dei terreni ancora oggi coltivati a vitigno e un tempo di proprietà della famiglia dei conti Rota.

I Pigafetta hanno nei loro geni l’istinto dell’esplorazione forse ereditato dal loro celebre avo. Lo dimostra il fatto che sono stati i primi produttori vinicoli italiani a sbarcare in Ghana (dove il 70% della popolazione è cattolica). La capitale Accra è una città di oltre 2 milioni di abitanti. Qui una tipologia di consumatori (classe dirigente e imprenditoriale) ha dimostrato di apprezzare il vino italiano e sempre qui sono già presenti molti ristoranti italiani.