Nei giorni scorsi si è svolta a Riolo Terme (RA), nella sede dell’IPSSAR – Istituto Alberghiero Statale “Pellegrino Artusi”, la sesta edizione della gara gastronomica “La Cucina del BenEssere”, organizzata dall’azienda romagnola Natura Nuova, in collaborazione con l’Istituto riolese. La competizione, riservata alle classi terze e quarte indirizzo enogastronomico degli Istituti Alberghieri italiani, ha registrato una nutrita partecipazione. Come da regolamento, quattro gli istituti finalisti: “Pellegrino Artusi” di Forlimpopoli (FC), “S. P. Malatesta” di Rimini, “Tonino Guerra” di Novafeltria (RN), “Pietro Piazza“ di Palermo.
Tra questi, ad aggiudicarsi la gara è stato il “Tonino Guerra” di Novafeltria, grazie a “Il Dolce che non c’è”, semifreddo di patate e Seitan su pandispagna al Tofu, crumble di Tempeh e Frullá al mango.
A decretarne la vittoria, la qualificata giuria tecnica formata da: Maria Fiorenza Caboni, Professoressa Ordinaria nel settore delle Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Bologna e autrice di oltre 200 pubblicazioni anche su riviste scientifiche internazionali; lo chef Devis Sforzini, da 25 anni nel mondo della ristorazione, consulente aziendale e docente per corsi di formazione per il settore Ho.Re.Ca.; Chiara Setti, digital marketing strategist per lavoro e foodblogger per passione con “La cucina dello stivale”; Luca La Fauci, biologo nutrizionista e tecnologo alimentare, ha preso parte, in veste di esperto, a centinaia di trasmissioni televisive sui canali RAI, è autore di testi scolastici per Rizzoli Libri sulla Scienza dell’Alimentazione ed è insegnante di ruolo all’IPSSAR “P. Artusi” di Riolo Terme.
Inoltre, il “Pietro Piazza” di Palermo ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria popolare per il “Cous cous di mais con brasato di Tempeh al Nero d’Avola”.
Il tema della gara di quest’anno è stato “Acqua, bene prezioso”; pertanto, i partecipanti, oltre a dover fare un uso corretto delle proteine vegetali, dovevano avvalersi di tecniche di cottura che riducessero il consumo di acqua, come la cottura a vapore o il sottovuoto. Alla base delle singole preparazioni doveva essere presente almeno uno tra seitan, tofu e tempeh, ingredienti 100% vegetali. Per la realizzazione di ciascun piatto, ogni Istituto ha potuto scegliere le materie prime ritenute più opportune, a eccezione di carne e pesce, ponendo attenzione anche alla valorizzazione degli scarti in un’ottica di contrasto dello spreco alimentare.
«Questo evento rappresenta un’importante occasione di crescita per gli chef del futuro, offrendo loro la possibilità di sperimentare e approfondire l’utilizzo di ingredienti vegetali come tofu, seitan e tempeh, veri protagonisti della cucina moderna e sostenibile – sottolineano da Natura Nuova –Attraverso questa gara vogliamo stimolare la creatività e indirizzare gli studenti in un percorso di innovazione e responsabilità, in cui il benessere alimentare e quello ambientale vanno di pari passo».
Oltre al riconoscimento, per il 1° classificato anche un assegno del valore di 500 euro per l’acquisto di attrezzature scolastiche. Inoltre, tutti gli istituti finalisti hanno ricevuto un attestato di partecipazione e una fornitura di prodotti Natura Nuova (tofu, seitan e tempeh a marchio Compagnia Italiana e puree di frutta a marchio Frullà) per l’anno scolastico 2025-2026. Nel corso della loro permanenza in Romagna, studenti e accompagnatori hanno avuto l’opportunità di visitare uno degli stabilimenti produttivi di Natura Nuova. È stato un momento formativo particolarmente significativo, che ha permesso ai ragazzi di scoprire e approfondire in maniera concreta i processi produttivi dei prodotti impiegati nel concorso, comprendendone così meglio la qualità, l’origine e l’attenzione dell’azienda alla sostenibilità.