La scomparsa di Sergio Miccù, fondatore e presidente dell’associazione pizzaiuoli napoletani

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E’ morto all’età di 70 anni Sergio Miccù, presidente e fondatore dell’associazione pizzaiuoli napoletani. A darnne notizia il deputato Emilio Borrelli: “Protagonista assoluto del rilancio della pizza e del mestiere del pizzaiolo napoletano”.

Miccù negli ultimi anni è stato protagonista di importanti iniziative a difesa del piatto simbolo della città. Nel 2004 ha avviato le procedure per il riconoscimento europeo della Stg, specialità tradizionale garantita, alla pizza napoletana ed è stato protagonista dell’iter che ha portato nel 2017 al riconoscimento dell’arte del pizzaiolo napoletano come patrimonio immateriale dell’umanità unesco.

“Conoscevo Sergio da 30 anni – dichiara il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli – con lui abbiamo collaborato al marchio Stg della Pizza Napoletana e al riconoscimento Unesco dell’arte del pizzaiolo.

E’ stato un protagonista assoluto della stagione del rilancio della pizza e dei pizzaioli napoletani. Era una persona mite ma anche molto determinata, amava il suo lavoro ed era sempre sorridente e molto disponibile. Mancherà non solo al mondo della pizza ma all’intera società napoletana”.

“La scomparsa di Sergio Miccù, presidente e fondatore dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, rappresenta una grave perdita per la città di Napoli e non solo. Una notizia tristissima che non può che addolorare tutti i cittadini partenopei”.

È quanto afferma Luciano Schifone, consigliere del ministro della Cultura, già assessore al Turismo della Regione Campania: “Miccù, con il suo operato, ha impresso una svolta alla valorizzazione della pizza. Insieme ad Antonio Pace, è stato il promotore del riconoscimento europeo della Stg dell’apprezzata specialità tradizionale”.

“Nel 1995 ebbi il piacere di conoscerlo quando ero assessore e insieme proponemmo al ministero della Cultura questa grande operazione culturale. Grazie a lui, oggi, la figura del pizzaiolo è apprezzata e stimata, e la pizza napoletana è diventata un brand amato in tutto il mondo. Napoli, oggi, piange un figlio che ha contribuito alla caratterizzazione positiva della città”, conclude.