Sono aumentate, in tempi di pandemia, le fake-mozzarelle sui mercati; un fenomeno dovuto fatto che il prodotto tipico dell’enogastronomia campana è sempre più imitato a livello globale, come emerge dal report annuale elaborato dal settore Vigilanza del Consorzio di Tutela che prende in esame le azioni intraprese nel 2020. Centinaia i casi rilevati dall’attività di verifica, con il web che si conferma il terreno privilegiato per le violazioni.
Gli ultimi dati del Consorzio si concentrano proprio sull’attività di “online brand protection”, con rilevazioni che coprono tutto il 2020.
Non solo internet e social però. L’attività di vigilanza sul prodotto da parte degli ispettori del Consorzio, in totale, ha portato a 2361 azioni di tutela, nonostante le difficoltà e il lockdown da pandemia. Nel complesso, sono circa 3500 i link rinvenuti nei quali è presente un riferimento al marchio e alla DOP Mozzarella di Bufala Campana. La grande maggioranza delle violazioni si realizza in siti e-commerce o marketplace. L’83% delle frodi avviene in tale contesto dove spesso l’utente incriminato si avvale anche dell’utilizzo di social network, attraverso i quali promuove proprio la sua attività di vendita telematica. Le violazioni tramite social sono il 31% e si tende a trasgredire principalmente su Facebook e Instagram. Inferiore la percentuale di siti e domini che insieme non vanno oltre il 13%.
Spesso ci si trova davanti ad un utilizzo non autorizzato di loghi e marchi (86%), anche per il dominio del sito (1%). Non mancano i tentativi di vera e propria contraffazione (13%) e si segnalano casi di concorrenza sleale.Le irregolarità si registrano soprattutto nell’UE, in particolare in Italia, ma anche nei due grandi mercati extracomunitari, ovvero Cina e Stati Uniti. “Siamo di fronte a un fenomeno in costante crescita – dice il direttore del Consorzio di Tutela, Pier Maria Saccani – visto che l’uso del web è sempre più capillare e che non può essere preso sottogamba dal momento che su un totale di circa 2000 link con riferimenti al marchio e alla Dop Mozzarella di Bufala Campana, ben 183 sono stati considerati lesivi, dunque dei veri e propri abusi. È chiaro che il rispetto del marchio in quelli che sono potenzialmente i più grandi mercati del mondo, rappresenta una questione di assoluta rilevanza soprattutto per il futuro della filiera della Mozzarella di Bufala Campana Dop”.
(ANSA).