A Milano in ufficio il pranzo è light. Lo rileva Planeat.eco, la startup benefit nata nel 2020, per combattere il fenomeno del food waste, che propone kit di ingredienti freschi, lavati, pesati e porzionati per famiglie e piatti pronti per la pausa pranzo dei lavoratori.
L’analisi di Planeat – realizzata su circa quindicimila pasti consegnati ogni mese – ha evidenziato una generale inclinazione verso la scelta di piatti sani, leggeri ed equilibrati dal punto di vista nutrizionale.
Infatti, dall’analisi dei dati a disposizione della società emerge che in generale i dipendenti scelgono pressoché indifferentemente tra primi (23%) e secondi (25%); notiamo una grande scelta di frutta e verdura (33%) e pane (10%). Tra le scelte meno frequenti troviamo salumi e formaggi (4%) e dolci (2%).
Nelle diverse categorie di pietanze spiccano, come più scelti, la pasta al ragù come primo, il petto di pollo ai ferri tra i secondi, i fagiolini al vapore tra i contorni, la mozzarella di bufala tra i salumi e formaggi e infine la banana tra la frutta.
Il quadro che emerge dall’analisi condotta riproduce una tendenza da un lato verso la scelta di piatti della tradizione italiana quali la pasta al ragù, le lasagne alla bolognese e la pasta al pomodoro, dall’altro lato una forte propensione verso piatti salutari come le verdure al vapore, il riso basmati lesso, il petto di pollo ai ferri e tanta frutta.
Un dato di rilievo è rappresentato dalla scelta di piatti vegetariani che rappresentano ben il 73% dei piatti mangiati dai dipendenti, contro un 20% rappresentato dalla carne e un 7% dal pesce.
Infine, si nota come il pesce venga consumato molto di più il venerdì rispetto agli altri giorni della settimana, probabilmente retaggio di tradizioni culturali e religiose.
Dichiara Nicola Lamberti, fondatore di Planeat: “Siamo estremamente soddisfatti dei risultati emersi dal nostro ultimo Osservatorio. Il dato che il 73% delle scelte dei dipendenti si orienta verso piatti vegetariani conferma una crescente consapevolezza verso un’alimentazione sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Questo non solo riflette l’impegno di Planeat.eco nel combattere lo spreco alimentare, ma evidenzia anche una trasformazione nelle abitudini alimentari che incoraggia scelte più salutari e consapevoli. La nostra missione di proporre soluzioni che supportano sia la salute individuale sia la salute del nostro pianeta trova dunque conferma in queste preferenze.”
Come funziona Planeat
Nata a fine 2020 dall’iniziativa dell’imprenditore Nicola Lamberti (già fondatore di 7Pixel, ceduta poi a mutuionline.it) – nel periodo che aveva più che mai evidenziato l’urgenza di un nuovo approccio verso il pianeta e le sue risorse – Planeat.eco propone a famiglie, single e aziende la possibilità di fare la spesa alimentare e di pianificare i pasti acquistando ingredienti di qualità, freschi e preparati nelle esatte dosi per comporre le ricette, quindi senza sprechi e dispersioni (grazie a una tecnologia in grado di tracciare le abitudini di ciascun cliente, le quantità di ingredienti vengono ribilanciate per evitare sprechi).
Estremamente modulare e flessibile, Planeat offre agli utenti la possibilità di comporre menù a scelta sul portale, per il numero desiderato di giorni (per più settimane di seguito, o una ogni tanto) ricevendo poi a domicilio i kit di ingredienti freschi. Tra le 400 proposte sul portale si trovano piatti della tradizione ma anche vegetariani e vegani, studiati da un biologo nutrizionista peroffrire miglior bilanciamento nutrizionale.
Dal 2024 è inoltre possibile, per i dipendenti delle aziende che finora hanno scelto lo slow and conscious food delivery di Planeat (tra queste AstraZeneca, Galbusera, Bending Spoons, SeaVision, BeSharp, Mind e Geico) di fare l’ordine per il kit pranzo entro le 11 del giorno prima, con la possibilità di arrivare fino alle 17 per alcuni piatti, fino ad esaurimento. Ordinare il giorno prima consente di acquistare e preparare solo che ciò che verrà effettivamente consegnato e consumato il giorno successivo con un risparmio di materie prime acquistate che si traduce in prezzi più contenuti e maggiore sostenibilità. L’ordine programmato ha, inoltre, un vantaggio anche in termini logistici: il giro di consegna può essere organizzato per tempo, in base alla distribuzione sul territorio dei clienti e in base al traffico, consegnando più pasti in un’unica sede e dunque evitando la logica del classico delivery che impiega i rider effettuando consegne last e singole, producendo molto più inquinamento in atmosfera e traffico. Non ultimo: con questo sistema il cibo può viaggiare su mezzi di traporto di proprietà refrigerati (evitando il rischio di contaminazione batterica, come è stato denunciato per i cibi trasportati nei borsoni dei rider) e con personale logistico regolarmente assunto e retribuito.
Non solo: è anche attiva una sperimentazione con alcune aziende per utilizzare contenitori lavabili, andando così a risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti. Il pranzo, dunque, viene consegnato in contenitori che Planeat.eco ritira ogni giorno al termine del pranzo; i contenitori poi vengono sterilizzati e infine riutilizzati.