In un periodo di difficoltà ed incertezze, Voiello vuole rendere omaggio alla sua città d’origine durante le festività natalizie, facendosi promotore, con il Patrocinio del Comune di Napoli, di un evento artistico all’insegna dei valori e della tradizione partenopea. Dal 22 dicembre, ogni giorno all’imbrunire, per 11 giorni, il monumento simbolo della città, Castel dell’Ovo, sarà il palcoscenico di opere artistiche realizzate da Franz Cerami e dagli studenti dell’Università degli studi Suor Orsola Benincasa.
L’iniziativa infatti vede il coinvolgimento dell’Università, che ha aderito con entusiasmo al progetto, e che ha potuto contare sulla supervisione di Franz Cerami, noto in tutto il mondo per la sua esperienza ventennale in arte digitale e per il prestigio delle sue videoinstallazioni.
Gli studenti più meritevoli, selezionati attraverso un bando pubblico, hanno preso parte al laboratorio «Voiello Digital Storytelling Lab». A loro è stato affidato il compito rielaborare creativamente il tema della Smorfia correlato al progetto La Scaramantica 2020 di Voiello e reinterpretare i simboli della tradizione partenopea, riconoscibili in tutto il mondo: dalla pasta realizzata a regola d’arte, passando per l’emblema tipico della superstizione partenopea. Le tre opere che meglio hanno racchiuso tutti questi elementi, sono state poi adattate per essere proiettate sulla facciata di Castel dell’Ovo.
Un progetto che, oltre a sottolineare l’impegno di Voiello nel valorizzare le bellezze, la creatività e i talenti presenti sul territorio campano, vuole evidenziare, ancora una volta, il legame con la storia di questa regione.
“Napoli è una città, da sempre, raccontata, dipinta, cantata. Una città rielabora costantemente forme e colori. Porta con sé un grande bagaglio di storia e di storie. Un grande serbatoio di immaginazione. Un artista contemporaneo non può non fare i conti con questa memoria – afferma l’artista campano Franz Cerami –raccogliere un patrimonio culturale materiale e immateriale ma reinterpretarlo in forme contemporanee. È il solo modo per tenere viva la memoria: innovarla e reinterpretarla. Sono decenni che lavoro su questo filone: da Remix Portrait a Pink City, passando per Lighting Flowers, progetti artistici narrativi, installazioni digitali tutte articolate lungo l’asse dell’intreccio tra antico e contemporaneo, tra memorie e futuri. Per questo non potevo non aderire con entusiasmo al progetto Voiello, non potevo non raccogliere l’idea di riscrivere in modo creativo le icone ed i miti della città di Napoli attraverso la realizzazione di quattro opere che verranno proiettate in assoluta anteprima: Magica I. Video-animazione olio e grafite, 2020; Magica II. Video-animazione digitale, 2020; Fire. Video-animazione digitale, 2020; Lumina, Video-animazione digitale, 2020. E naturalmente, a convincermi è stato anche il taglio del progetto, il fatto che l’azienda abbia voluto coinvolgere un ateneo come l’Università Suor Orsola Benincasa e dare spazio agli studenti, ai giovani campani lasciandoli produrre 3 installazioni che affiancheranno le mie. Un progetto aziendale con immediate ed efficaci ricadute sul territorio”.
“In un momento storico così complesso come quello che stiamo vivendo, abbiamo voluto regalare a Napoli, cuore pulsante del brand Voiello, un momento di festa che contribuisca a scaldare il Natale di questa meravigliosa città – afferma Francesco Del Porto, Presidente Regione Italia e Global Chief Customer Officer Barilla – e che sottolineasse il nostro legame con tutto il territorio campano, le sue grandi tradizioni e la sua storia”.
Le opere proiettate sulla facciata di Castel dell’Ovo
Un viaggio attraverso i simboli, i colori, la cultura partenopea. Un inno alla passione dei napoletani per la buona pasta, che da sempre unisce tutta la città attorno alla tavola imbandita. Una celebrazione gioiosa e beneaugurante, in occasione delle prossime, insolite, festività natalizie e dell’arrivo del 2021, che trasforma la facciata di Castel dell’Ovo, monumento simbolo della città, in una straordinaria tela che – in assoluta anteprima – ospiterà sia le opere degli studenti che hanno preso parte al Voiello Digital Storytelling dell’Università Suor Orsola Benincasa, sia quattro opere dello stesso Franz Cerami.
IERI, OGGI, DOMANI
Opere esclusive a cura degli studenti del Voiello Digital Storytelling dell’Università Suor Orsola Benincasa: Andrea Nappo, Alessandro Tione e Greta Pischedda.
Un viaggio nel tempo, attraverso il legame profondo, viscerale, che unisce Napoli alla cultura della pasta e della scaramanzia. Tre opere, realizzate con tre linguaggi artistici differenti.
Ieri
Un salto nel passato, attraverso l’utilizzo di meravigliose fotografie storiche, che celebra i decenni a cavallo tra la fine dell’800 e il ‘900, in cui la cultura della pasta, intesa non solo come costume alimentare ma come saper fare eccellente, si radica in città. Sono gli anni in cui nasce il primo grande pastificio napoletano, Voiello. Sono gli anni in cui la mietitura del grano è ogni anno una grande festa, i velieri solcano le acque del Golfo cariche di grano, la pasta è essiccata al sole e al vento. Sono gli anni in cui la pasta si mangiava anche in strada con le mani, in cui è per eccellenza simbolo di abbondanza, prosperità, convivialità, espressione della gioiosità dei napoletani.
Oggi
Ancor oggi, quotidianamente sulle tavole di tutti i napoletani, si celebra la passione esplosiva per la pasta. A maggior ragione, durante le festività natalizie in cui le famiglie si riuniscono, come tradizione vuole, intorno alla tavola imbandita. Ecco che, con la tecnica simulata dell’olio su tela, Il Vesuvio prende forma sulla facciata del Castel dell’Ovo e, inaspettatamente, è portatore di un’eruzione di pura bontà: dal suo iconico cono esplodono, in un moto di pura gioiosità, prima spighe di grano e poi tanti differenti formati di pasta.
Domani
Un inno beneaugurante. Un augurio di buona “ciorta” da Voiello a tutta la città e all’Italia intera, che prende forma attraverso un altro linguaggio profondamente radicato nella cultura cittadina, un linguaggio unico che nasce proprio qui a Napoli: la Smorfia. Ecco, dunque, un danzante susseguirsi dei numeri e delle icone più rappresentative della Smorfia: 1, l’Italia; 25, Natale; 75, Pulcinella e 82, la Tavola Imbandita. Fino a giungere a quella appena nata del 91, il Pacchero Fortunato Voiello, augurio di gustose festività e di un fortunato anno nuovo.
MAGICA I
Olio e grafite su carta e video-animazione digitale, 2020
Opera esclusiva di Franz Cerami
Realizzata a mano sotto forma di tavole a olio, quest’opera nasce tracciando su grandi fogli di carta uno schema dell’alzato meridionale esterno di Castel dell’Ovo.
L’artista procede ad un racconto che si dispiega attraverso molteplici giustapposizioni. Le sue mani all’opera si sdoppiano e si moltiplicano generando una simultaneità visiva che rispecchia una originale commistione di temporalità ciclica e lineare che infrange i confini dello spazio e del tempo.
Ricorrono i simboli della napoletanità, delineati per mezzo di graffi, di tagli e di linee, in un movimento che emula la forza di una città che viene ritmicamente ridisegnata, evocando una trama ordita di ascese e di cadute, una fenice che tuttora risorge dalle proprie ceneri. La magica potenza del Signore Vesuvio, anima distale della città e divinità ambivalente che alterna fertilità e protezione a flagello e castigo e la cui silhouette ne interpreta la meraviglia e la terribilità. Imperativo è il volto iconico di San Gennaro, figura onnipresente nella realtà e nell’immaginario del popolo partenopeo, arbitro del desiderio dei singoli e giudice imparziale del destino dei molti. La divinità che ricompensa o condanna meriti e colpe dei suoi fedeli attraverso il miracolo o la disgrazia, al confine tra paganesimo e cristianesimo.
I luoghi e le leggende di Napoli sono una parte imprescindibile del vissuto dei suoi abitanti e sono spesso note alla maggior parte degli stranieri, ma di rado vengono elaborati a livello conscio, in termini razionali. Franz Cerami tenta con questo progetto una personale traduzione narrativa volta a svelare la formula che porta il passato ad essere integrato nell’affrontare il quotidiano, a viso aperto. Una città che si tuffa nell’esistenza contemporanea abbracciando il proprio passato, una realtà umana le cui vestigia “en plein air” sono celate nel cuore dei palazzi e dei cortili, protette dal brusio popolare ma accessibili a tutti coloro che hanno la saggezza di penetrarne le vie.
MAGICA II
Video-animazione digitale, 2020
Opera esclusiva di Franz Cerami
Quest’opera digitale nasce da una formula unica ed innovativa che combina tecniche miste tradizionali quali olio e grafite su carta con una manipolazione sapiente della tavoletta grafica e dei procedimenti di editing e composing. Generando un’espressione fondata sul dialogo tra vecchio e nuovo, l’opera è pensata come un inno alla magia e al mistero della vita.
Ispirandosi al disordine apparente della napoletanità, l’artista ci mostra l’ordine tangibile di un popolo che da sempre insegue sé stesso alternando capitoli di celebrazione e di oblio, il cui passato e presente sono forgiati nei meandri di un perimetro urbano dove la luce gioca con l’ombra attraverso il labirinto di vestigia greco romane, palazzi barocchi e cattedrali cristiane. Allo stesso modo, il ritmo ipnotico delle immagini che si susseguono – scandito dalle musiche originali composte da Claudio del Proposto – si sviluppa secondo un moto di continuo attraversamento topografico ed umano: interno-esterno, sopra-sotto, femminile-maschile, passato-presente. Il mondo si rivela attraverso l’occhio dell’artista che si fonde con quello della città partenopea, simbolo antico e potente delle civiltà più disparate, emblema di conoscenza, di chiaroveggenza e di benevolenza. Usando un cromatismo primario che ricorda gli accostamenti pop sperimentati da Andy Wharol, Franz Cerami genera una personale versione stilizzata della cosmogonia di simboli che tra mitologia e storia continuano ad esercitare una profonda influenza sulla vita contemporanea dei napoletani.
LUMINA
Video-animazione digitale, 2020
Opera esclusiva di Franz Cerami
Una composizione che racconta la festa popolare. Ispirandosi agli effetti di luce e allo splendore cromatico prodotti dalle luminarie che vestono il labirinto stradale della città partenopea durante le feste, l’opera indaga sul significato e sugli effetti prodotti dalla luce sull’uomo. Cerami cambia pelle e diventa maestro di luce ridisegnando schemi, inventando mappe polimorfiche e variegate in cui si fondono i colori della città e gli effetti delle tradizionali lampadine armoniche a ripetizione.
FIRE
Video-animazione digitale, 2020
Opera esclusiva di Franz Cerami
Una proiezione spettacolare che esplora il binomio tra luce e oscurità, micro e macrocosmo, interno ed esterno, visibile e invisibile. Ispirandosi all’arte pirotecnica, fiore all’occhiello della tradizione popolare napoletana, Cerami mette in scena una composizione di elementi visivi e sonori legati alle celebrazioni folkloristiche in cui le cromie violente dei fuochi di artificio ispirano la visione di un universo immaginario. Come un maestro del fuoco l’artista veste i panni di un moderno Prometeo la cui visione, emancipata dai vincoli del mito e della falsificazione ideologica, si presenta allo spettatore sotto forma di una Wunderkammer utopica che si evolve nello spazio narrativo. Tornato ragazzo egli si abbandona nostalgicamente allo spettacolo dei fuochi rappresentandone gli effetti di sorpresa e meraviglia e mimandone le vibrazioni sonore.
Voiello, una storia di pasta tra passione e tradizione
Voiello è di Napoli, e quando nasci in un posto come Napoli, lo spirito del territorio te lo porti addosso, per sempre. Una storia intensa, nata dal sogno di due giovani innamorati e dal loro desiderio di fare la pasta migliore di Napoli. Così, l’Antica Marca di pasta napoletana Voiello celebra la Campania portando sulle tavole di tutta Italia la tradizione pastaia partenopea. Una pasta superiore, tenace, ruvida e consistente, napoletana.
La selezione delle materie prime, a partire dall’esclusivo utilizzo del Grano Aureo (100% italiano) e i formati legati alla tradizione, la rendono una pasta che è sinonimo di eccellenza. Una pasta da sempre apprezzata per la consistenza extra tenace e ruvidissima, grazie alla trafilatura al bronzo, che cattura il sapore come nessuna altra.
Tutto nacque a Torre Annunziata, una città piena di pasta stesa al sole ad asciugare. August Vanvittel, ingegnere di origini svizzere, arrivò in Campania nel 1839 per lavorare alla costruzione della ferrovia Napoli – Portici. Qui avvenne il suo incontro con l’arte bianca: si innamorò di Rosetta Inzerillo, figlia di un piccolo pastaio della zona e con lei iniziò a dirigere il piccolo negozio del suocero.
Nel 1861 – con l’annessione di Napoli al Piemonte e con la nascita del Regno d’Italia – la famiglia Vanvittel decise di cambiarsi il nome in Voiello che, successivamente prese la forma attuale di Voiello. Fu il nipote Giovanni, nato dal figlio Teodoro, a fondare nel 1879 l’Antico Pastificio Giovanni Voiello in un vasto terreno in Contrada Maresca. All’inizio del ‘900 Voiello si affermò come la marca preferita di pasta dell’aristocrazia napoletana e si diffuse in tutta Italia raggiungendo numeri record. Durante la seconda guerra mondiale lo stabilimento fu gravemente danneggiato, ma l’impegno della famiglia non si arrestò. Infatti, nell’immediato dopoguerra, fu ricostruito un nuovo stabilimento che, per l’epoca, adottava tecniche produttive all’avanguardia. Nel 1973, mentre la crisi economica colpiva l’Italia, ad aiutare l’antico pastificio Voiello arrivò un’azienda emiliana, Barilla, che rilevò le quote societarie e subentrò nella gestione, ma sempre rispettando l’autonomia e l’indipendenza dei processi produttivi che avevano coniato la qualità del prodotto. Ancora oggi Voiello – nell’unico stabilimento di Marcianise (Caserta) – continua a perfezionarsi e ad elevare gli standard produttivi e qualitativi, puntando su materie prime eccellenti e trafilatura al bronzo.